“Genova: un patto contro la desertificazione commerciale”, il convegno di ASPPI per rilanciare il mercato delle locazioni

Pubblicata il: 14 Maggio 2024

Genova. Parte da Genova la proposta per una riforma delle locazioni commerciali da tempo in attesa di un aggiornamento normativo. A lanciare il sasso nello stagno A.S.P.P.I – l’Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari di Genova – che nel capoluogo ligure ha organizzato un convegno sabato 18 maggio alle ore 10.00 presso lo StarHotel President (Corte Lambruschini 4) dove saranno messe sul tavolo tutte le nuove necessità del mercato degli affitti legati agli immobili commerciali.

Il titolo del convegno è “Genova: un patto contro la desertificazione commerciale”. “L’idea di un patto vuole essere una suggestione di una presa di coscienza condivisa – spiega Valentina Pierobon, Presidente Provinciale di Genova e Vice Presidente Nazionale di A.S.P.P.I. – di una volontà comune che mette in campo gli attori che sono protagonisti del commercio nelle nostre città e che sono i piccoli proprietari, i commercianti e le Istituzioni locali. Oggi le locazioni commerciali sono disciplinate della legge 392 introdotta nel lontano 1978, norma legata ad un mondo che nei fatti non esiste più. Quello che A.S.P.PI. propone è una riforma che aggiorni la normativa rendendola più attuale e capace di rimettere in moto un mercato davvero a rischio sia per i proprietari di immobili che per gli esercenti commerciali: la nostra idea è quella in primo luogo di superare la rigidità dell’attuale impostazione contrattuale, conferendo maggiore autonomia alle parti, eliminando vincoli, come l’eccessiva durata (6 anni più 6 anni) e condizioni anacronistiche come l’indennità di avviamento”.

Al convegno di sabato 18 maggio interverranno Paola Bordilli, assessore al Commercio, Artigianato, Pro Loco e tradizioni cittadine del Comune di Genova, Pippo Rossetti, consigliere regionale, Luca del Guasta, presidente provinciale FIMAA Genova, Maurizio Caviglia, segretario generale Camera di Commercio Genova, Alessandro Cavo, presidente provinciale Confcommercio Genova, Paolo Barbieri, direttore Confesercenti provinciale Genova, On. Alfredo Zagatti Presidente Nazionale A.S.P.P.I, oltre alla stessa Valentina Pierobon che introdurrà i lavori.

 

“Con questo spirito e con questa idea abbiamo deciso di coinvolgere le Associazioni del Commercio e i rappresentanti delle nostre Amministrazioni – continua Pierobon – al fine di avviare un processo di valorizzazione del tessuto economico che preveda anche la sperimentazione di canoni concordati (e quindi calmierati) a livello di ciascun ambito commerciale. Per la realizzazione di questo patto sarà fondamentale che tutti i soggetti partecipanti vi contribuiscano ravvedendone la convenienza per sé e in linea con l’interesse generale di cui le Istituzioni sono garanti.”

 

Al centro del dibattito sarà affrontato anche il tema della fiscalità. “Quando si parla di proprietà immobiliare non si può prescindere da un ragionamento anche sulla fiscalità – aggiunge Pierobon. E’ necessario che la cedolare secca venga introdotta anche per le locazioni commerciali, in linea con quanto avviene già nel settore abitativo, superando l’attuale dicotomia che prevede che lo stesso contribuente si veda applicati due regimi diversi di tassazione se possiede un’abitazione ed un negozio, magari anche nello stesso stabile.”

 

Il tema delle tasse ha un impatto importante anche a livello di tributi locali. Anche su questo aspetto A.S.P.P.I ha le idee chiare e ha pronta una proposta. “Parlare di aliquote IMU è un argomento sicuramente delicato, dalla cui impostazione dipendono i bilanci delle nostre Amministrazioni Locali e i conseguenti servizi erogati ai cittadini. Siamo consapevoli che esiste una difficoltà a recuperare risorse per far fronte alla crescita delle spese. Le Istituzioni, così come la politica, devono però avere il coraggio di riconoscere che ci sono zone delle nostre città che hanno perso del tutto vocazione commerciale, e che questo processo è incontrastabile e incontrovertibile. Di fronte a questo mutato scenario economico, sociale ed urbanistico è necessario pertanto rimodulare l’IMU fino ad arrivare ad abbatterla al minimo per tutti quelli immobili per cui è dimostrata un’oggettiva impossibilità di generare reddito, sia da vendita che di affitto. Non si può fare pagare ai piccoli proprietari immobiliari il prezzo di un mondo che ormai non esiste più – sottolineano i dirigenti di A.S.P.P.I.”

 

Le richieste e le proposte dei piccoli proprietari sono pertanto chiare. Ma come si può rimettere in moto il mondo del commercio, dando maggior respiro anche ai proprietari dei locali? Che soluzioni si possono trovare per contenere il fenomeno delle saracinesche abbassate che sempre di più investe il nostro Paese, non risparmiando nemmeno i centri delle grandi città metropolitane fino ad arrivare a compromettere la tenuta del tessuto economico dei piccoli centri abitati? Il ragionamento presentato dall’ Associazione dei piccoli proprietari immobiliari che sarà condiviso durante il convegno è semplice, pur nella sua complessità attuativa: si tratta di mutuare l’esperienza del canone concordato introdotto nel settore abitativo con l’ultima riforma di settore del 1998, e provare a trasferirlo nei suoi principi generali alle locazioni commerciali.

 

Il calmieramento dei canoni potrebbe essere un fattore incentivante all’apertura di nuove attività commerciali. Il costo degli affitti, date la criticità del settore, rappresenta sicuramente un elemento che può determinare o meno l’avvio di nuove attività. La nostra proposta prevede proprio come accade nel settore abitativo, un “sacrificio” economico in termini di redditività dell’investimento da parte dei proprietari, per andare incontro alle esigenze degli esercenti rappresentando in questo modo un incentivo per nuove aperture. E’ chiaro che questo “sconto” deve essere ricompensato in termini di agevolazioni fiscali da parte delle Amministrazioni, oppure dai possibili investimenti pubblici da concentrare in termini di servizi o arredo urbano, in un’ottica di riqualificazione territoriale. Di contro – conclude A.S.PP.I. – l’esercente, affinché l’equilibrio del “patto” a cui facciamo riferimento sia garantito, potrà contribuire all’ investimento impegnandosi ad apportare migliorie all’immobile, oppure concorrendo a iniziative di valorizzazione dell’area. La nostra è una posizione di ascolto nei confronti delle Associazioni del Commercio per questo abbiamo deciso di organizzare questo evento che rappresenta il primo passo di un percorso che dovrà andare avanti. ll loro contributo in termini di suggerimenti e punti di vista sarà fondamentale”.

 

Questi gli argomenti che animeranno i lavori del convegno del prossimo 18 maggio, convegno che arriva in una congiuntura economica particolarmente delicata, assumendo quindi un valore e un significato particolare. Da Genova parte una nuova fase di confronto tra Istituzioni e Associazioni: “A.S.P.P.I. mette su piatto una proposta concreta, studiata e attuabile, alla “politica” ora spetta la volontà e la determinazione di cogliere questa grande occasione di rilancio”.

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