Pubblicata il: 22 Aprile 2024
“La Tari è una delle voci di spesa più gravose per quanto riguarda i piccoli esercenti e quindi la sua regolazione da parte dell’amministrazione civica potrebbe essere uno strumento determinante per dare ossigeno al settore delle locazioni commerciali”.
A dirlo Valentina Pierobon, Presidente Provinciale e Vice Presidente Nazionale di A.S.P.P.I., l’Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, che entra così nel dibattito cittadino relativo ai prossimi attesi aumenti della tassa sui rifiuti.
“L’aumento di questa tassazione colpisce trasversalmente tutti i proprietari di immobili e i gestori dei locali commerciali, e per questo ha un peso determinate per quanto riguarda il mercato delle locazioni – spiega – I numeri che sono circolati negli ultimi giorni, destano preoccupazione. Si rischia di fare ricadere sul commercio un peso eccessivamente gravoso che metterebbe in difficoltà le attività aperte delle quali molte resistono già con fatica e sacrificio, rischiando di compromettere in questo modo la tenuta degli affitti, creando così un potenziale danno anche ai piccoli proprietari. Colpire il commercio, rischia di avere ripercussioni anche sul mercato delle locazioni”.
La voce della piccola proprietà immobiliare esprime pertanto il proprio sostegno alle criticità espresse dalle Associazioni del Commercio e aggiunge: “E’ necessario che vengano sostenute e incentivate le nuove aperture per contrastare la desertificazione dei nostri quartieri. Gli aumenti preannunciati rischiano di danneggiare il mercato dell’affitto, creando sfiducia, incertezza e preoccupazione”.
Conclude Pierobon con una considerazione: “Bisogna invertire la tendenza che spinge i proprietari a scappare dalla locazione per la troppa incertezza e rischiosità del mercato, e introdurre invece misure che incentivino da un punto di vista fiscale l’immissione di nuovi immobili in locazione. Solo con la leva fiscale si può raggiungere l’obiettivo di un progressivo calmieramento del mercato, come si fece con l’introduzione del contratto concordato nel settore abitativo, attuando in questo modo una misura a sostegno della tenuta e dello sviluppo del commercio, che non può essere solo gravato di oneri che rischiano di diventare insostenibili.”